Per i liberi professionisti, in particolare per i traduttori, l’immagine è essenziale e ancor di più l’immagine online. Riuscire a separare l’immagine professionale dall’immagine privata non è semplice e spesso non basta nemmeno creare un profilo professionale sui social, perché è inevitabilmente ricollegabile a qualche profilo privato (o almeno, lo è per chi è interessato a collegarlo).

Il problema che spesso si pone è che, alla base della comunicazione professionale, c’è una sostanziale mancanza di contatto umano. Per questa ragione, ci si ritrova inevitabilmente a rivolgersi, non al professionista o al rappresentante reale dell’agenzia, ma a una figura che viene mentalmente ricostruita sommando e interpretando le informazioni più o meno esplicitamente fornite sul web.

Facendo parte di diversi gruppi di traduttori sui social, mi rendo conto che curare troppo o troppo poco la propria immagine è un grave errore, ma soprattutto l’errore più frequente è mettersi in luce in quanto paladini dei traduttori, sparando a zero su qualunque tariffa esigua o agenzia scorretta. Così facendo intanto si corre il rischio di includere nella folla degli scorretti chi scorretto non è o chi lo è stato in una particolare situazione, con una data persona, in circostanze delimitate (perché siamo tutti esseri umani, professionisti e collaboratori delle agenzie). Forse partire dal presupposto che siamo soggetti fallibili risolverebbe molti problemi di comunicazione, soprattutto quando si tratta di comunicazione non diretta.

Con questi atteggiamenti, tuttavia, il danno maggiore lo subisce la propria immagine sul web. Spesso capita di ricevere proposte di tariffe ridicole o contratti assurdi, è normale, è parte del mestiere e soprattutto è una valutazione soggettiva, che può essere o meno condivisa. Se ho una cerchia di traduttori vicini a me, posso condividere privatamente un giudizio, perché ci si conosce, si può dare un peso e una misura tarati sulla persona, ma dare sfogo alla propria rabbia online porta solo altra rabbia e si rischia di diventare un hater professionale (e sinceramente, a nessuno piacciono gli hater).

Utilizzare il proprio profilo privato per creare l’immagine professionale online ha in generale molti vantaggi: ci si presenta come persone reali e non come macchine per la traduzione automatica ed è un modo per mettere in luce i propri interessi, le proprie passioni e attività. Tutto questo a patto che non si utilizzino abitualmente i social per pubblicare le foto di ogni pasto, i selfie in ogni secondo della giornata e non si condividano un milione di link sul senso della vita (o, aiuto, i famosi “buongiornissimi“). Chiaramente viviamo in un mondo libero e ognuno fa ciò che crede del proprio profilo, ma se l’uso dei social è così copioso, forse è il caso di valutare davvero di separare il profilo professionale e privato.

Ancora peggio è quando questi post seriali escono dal confine del profilo personale e vengono pubblicati su pagine che esistono apposta per mettere in contatto diversi professionisti e agenzie. La promozione dei siti personali e delle agenzie, le proposte di collaborazione, i consigli di natura burocratica o strettamente professionale sono il fondamento dell’esistenza di queste pagine, che le rendono utili a tutti, ma certamente non sono il luogo in cui pubblicare i selfie privati, in cui lanciare invettive decontestualizzate e in cui mettere alla gogna altri professionisti e agenzie.

Ciò detto, non sono il giudice ultimo e non sono onnipotente, perciò questa è una valutazione personale, sicuramente un piccolo scivolone sarà capitato a tutti, me compresa, e chiaramente mi riferisco a chi lo fa in modo consapevole e abituale. Sullo stesso argomento, Creative Words ha dato però un punto di vista differente, che consiglio a tutti di leggere (essendo anche una voce decisamente più autorevole della mia).

A volte basterebbe ricordarci che il web è vasto e soprattutto virtualmente popolato da molte persone diverse, che compongono la nostra immagine anche in base agli elementi che forniamo.

Siamo davvero la nostra immagine online?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *